Il cane
E’ dura la vita del latitante, sempre in campana, allerta, x gli svizzeri di passaggio, oberato da
problemi economici, logistici, attento
a chi si frequenta, dove si mette piede, mille precauzioni, 500 occhi ben
aperti…insomma, il proverbiale detto, proprio una vita da cane.
La speranza è che possa finire presto, ma anche qui, come la
galera, si sa quando comincia e mai se e quando finirà.
Avevo da poco trovato una nuova sistemazione, una camera
in un palazzone anonimo di una grande borgata popolare, ideale per
confondersi fra la gente comune.
Erano i primi tempi di quella nuova vita, ed ero in
attesa dello svolgimento del processo
di primo grado.
Prima di rientrare a casa facevo sempre dei lunghi giri ,
timoroso di essere seguito.
Quel giorno stavo percorrendo una stradina per me nuova, stavo facendo conoscenza con
le strade del quartiere.
Come sempre,
all’angolo mi fermo per vedere chi ho dietro…. nessuno per fortuna.
Era quasi
mezzogiorno e in quella strada non
c’era neanche un cane.
Svolto ancora l’angolo e dietro non c’è nessuno; nessuna
persona, ma... dall’altra parte del marciapiede qualcosa che si muove c’è: un
cane… bello, con portamento maestoso, successivamente ho saputo che era un
collie, a me è venuto spontaneo pensare a Lassie, cane dei film, pulito, con il pelo lucido bianco, lavato da poco, ma non vedevo
nessuna persona che portava a spasso quel bel cagnone.
Svolto ancora un altro angolo e ….il cane mi è dietro, a
debita distanza, sicuramente sta andando a casa da solo, penso, visto che non
c’era nessuno nei paraggi, d’altronde, quella è una razza di cane intelligente.
L’avranno mandato
giù per fare i bisogni e ora sta rientrando.
Per distogliermi
dalla attenzione di quel cane, attraverso uno stradone che era percorso a
velocità sostenuta da molte
macchine…qui sicuramente il cane non passa, non c’era neanche il semaforo!! Rimarrebbe
sicuramente
schiacciato. Dopo attraversato, mi
fermo per vedere che succede e……
il cane attraversa la strada incurante delle macchine.
Boh! Ma cosa vado a
pensare al cane! con tutti i guai che ho!!
Che mi frega, penso,
e riprendo il mio cammino.
Faccio ancora una stradina, mi giro come da consuetudine e,
almeno il cane non c’è più.
Che bello che era,
penso, gli avrei fatto volentieri una carezza.
Ormai ero giunto nei
pressi della casa, mancavano pochi isolati, quando dall’altra parte della strada i miei occhi vedono un cane bianco,
bello, pulito……ma è IL CANE …ancora qui!? si sarà perso, o sta seguendo proprio
me!!
Dove non arrivano gli sbirri, a trovarmi, ci riesce un cane.
Mi fermo per vedere la sua reazione e lui anche.
Non s’avvicina, mi
tiene a debita distanza.
Ormai ero sotto il portone, cerco le chiavi e l’infilo nella
serratura;
io abito qui.. dico
a voce alta… tu che vuoi fare?
Come se avesse capito…. lentamente si avvicina e…. oplà…varca il portone…non mi sembrava vero
che quel bel cagnone aveva scelto proprio me come padrone…io che non ho mai voluto padroni.
All’interno cera un cortiletto con 4 portoni, faccio ancora una verifica, salgo prima io e lui
dietro.
Faccio velocemente le scale e finalmente siamo dentro casa.
Adesso che faccio!? Come si accudisce un cane? Facevo fatica
a gestire me in quella situazione,
figuriamoci a dover pensare anche al cane…ma questo dopo, adesso me lo
accarezzo, lo coccolo...
lui capisce e ricambia scodinzolando.
Va bene, pensiamo al
mangiare, cosa mangia un bel cane?
Mah, quello che faccio per me, vale anche per lui.
Mi metto ai fornelli e preparo un bel piatto di pasta,
razioni abbondanti, avevo in frigo anche della carne, voilà, oggi si festeggia
l’incontro col cane!! Il vino no, a te no, questo è solo per me.
I cani preferiscono l’acqua, avevo lì un’insalatiera che da
quel giorno è diventata la scodella per lui.
Finito di pranzare,
mi viene in mente che lui forse
potrebbe avere bisogno di fare i suoi bisogni, quindi scendiamo e lo
porto in un giardino li vicino.
Ero euforico per quel bellissimo cagnone, ma ancora non
realizzavo bene cosa significava gestire un cane, meglio, in una situazione
normale non ci sarebbero stati problemi insormontabili, ma io ero latitante,
non potevo e non dovevo dimenticarlo.
Altro pensiero: e se qualcuno lo riconosce? Un bel cane come
questo non può passare inosservato, c’era già delle persone che si avvicinavano
per coccolarlo, tutti stupiti, complimentosi, ammirati dal portamento di Lassie, avevo deciso di dargli questo per
nome.
Quel pomeriggio è volato via, fra giardini e lunghe
passeggiate; la sera ancora a casa ma dove lo faccio dormire?
Già lo spazio era bonsai per noi…. lui, come se avesse
capito, si accuccia a fianco del mio letto, come per dirmi…non preoccuparti mi
sistemo qui.
L’indomani il primo pensiero fu il cane, pensavo che era
stato un sogno, bello, ma un sogno……e invece lui era lì accucciato, tranquillo,
ma allora è vero!! Esisti sul serio.
Quelle che seguirono furono giornate serene e gioiose,
eravamo sempre assieme, senza collare, se aveva liberamente scelto di stare con
me, perché dovevo incatenarlo?….quando e se decideva di andare, poteva farlo, era libero…almeno lui.
I problemi iniziano quando dovevo spostarmi con l’autobus, i
cani non sono ammessi, non potevo lasciarlo da solo, ormai facevamo coppia
fissa, con qualche litigio riuscivo comunque a portarlo.
Il problema serio fu quando la portinaia s’accorse della sua
presenza, fino ad allora avevo cercato di tenerlo nascosto, uscivo ed
entravo quando la portineria era
chiusa, ma non poteva durare a lungo, i portinai, si sa, sono in assoluto quelli che si devono fare i cazzi di
tutti...e sono pure pagati.
Fu il mio compagno di appartamento a darmi la brutta
notizia.
Era lui
l’intestatario, la portinaia gli aveva detto che i cani non potevano stare
nell’appartamento, e lo invitava pertanto a provvedere.
Fu veramente una brutta notizia, non volevo abbandonarlo,
solo l’idea di dovermi separare, mi piangeva il cuore, ma ero sempre un
latitante, non potevo alzare la voce, dovevo stare nell’anonimato.
Conoscevo due ”bravi ragazzi” che vivevano assieme in una
casa con giardino, eravamo amici oltre
che compagni, gli propongo l’idea di trasferire Lassie da loro, sicuramente va a
stare meglio, ho pensato. Non ho chiesto il parere a Lassie.
Da lì a qualche
giorno organizzammo la trasferta nella nuova residenza, appena partito ho
sentito un vuoto dentro, ma la vita deve continuare.
Appena riuscirono a portarlo via, mi nascosi per non
piangere, mi ero affezionato troppo al mio Lassie, ma le circostanze purtroppo non consentivano la continuazione
della convivenza.
Appena mi incontravo con questi amici, il primo pensiero
era per Lassie, dicevano che stava bene.
Dopo qualche mese, mi arriva la terribile notizia: Lassie è
morto.
Un tonfo al cuore mi colpisce, una sensazione di vuoto…. che
tristezza quel giorno.
No, ho pensato io, non è morto, si è lasciato morire, è
diverso.
Aveva scelto di vivere con me, non in una casa bella e con
giardino, non erano i lussi che cercava, ma una persona che gli dava affetto e
l’aveva trovata in me.
Ti ho deluso
dolce Lassie, causa forza maggiore, le
delusioni sono terribili da digerire, anche per un cane. Resti sempre nel mio cuore.