Saluto augurale

Salute e felicità a chi passa di qua.

Sono le mie "fesserie", i miei pensieri, stravaganti e seri...ma veri. Ad un saluto, non starò muto;
chi passa e tace, lo stesso auguro pace.
Finché rime e pensieri escono volentieri in italiano e in dialetto, è segno che mi diletto.
Anche il texano vuole la sua parte, crede che è arte...parlerò anche di borsa, ma non di corsa.

Con il piacere per la scrittura... auguro a tutti buona lettura.

venerdì 2 giugno 2017

La spigolatrice di Sapri



La spigolatrice di Sapri 



 "Eran trecento, eran giovani e forti e sono morti!
Me ne andavo una mattina a spigolare, quando ho visto una barca in mezzo al mare…"


Ogni volta che passo dalla stazione di Sapri
la mia mente torna a quell’episodio in 4° elementare.
Piriettu, era la ingiuria data al Prof, piccolo e tarchiato…
mai sposato, stava insieme a suo fratello, anche lui prof alle elementari…
cudujia storta, la ‘ngiuria. Il nome vero tuttora lo ignoro.
In quel periodo,  illo tempore,  c’era stata una novità a scuola, che aveva messo un po’ di brio nelle classi…
Era arrivata  una nuova supplente…giovane, carina e forestiera.
Tre qualità che ai “nostri” due scapoloni non gli sembrava vero.
Tirati a lucido di tutto punto, la mattina era il loro pensiero fisso.
Chi avrebbe scelto dei due?…se avrebbe scelto!!
Loro avevano il “diritto-dovere" di provarci!!
Quella mattina, come succedeva ormai da un po’ di tempo,
Piriettu scrive alla lavagna una poesia da copiare…
”La spigolatrice di Sapri”…poi dettate le condizioni ….
esce per “ronzare"...Parte la caccia.

"Guai  chi trovo fuori posto al mio ritorno,
Guai  chi fa casino…
Guai..
Guai..."
Appena messo il naso fuori dalla porta, comincia piano il brusio…
Poi sempre + forte….fino a diventare assordante…
casino totale.
Stranamente quella mattina non ero fra i protagonisti,
anzi, me ne stavo “tranquillo” a copiare la poesia…
ma il casino era tale che era impossibile.
Volava di tutto, quaderni...libri, oggetti vari…
Uno di questi mi colpisce sul collo…
a quel punto mi alzo per vedere da dove era arrivato,
urlo anch’io….
in quell’attimo fa ritorno il “conquistadores”…
tutti erano riusciti a tornare ai propri posti..
L’unico che si è attardato ero io che non avevo partecipato al casotto…
Capano…"Capano sempre tu a fare baccano!!
Porta la poesia che la correggiamo…
Sapri si scrive Maiuscolo…..alza la mano per la punizione"…
"Ma prof, io non c’entro", provo un minimo di autodifesa…
"Alza la mano ….così impari a stare al tuo posto"!!
"Ahi…ahi…".faceva male la lunga verga scagliata con forza sulla mano…
 Eran trecento è sono morti…..
"e si scrive con l’accento? …
allora sei stato proprio distratto!!..metti la mano in posizione"…
"Ma sig. maestro"…
"metti la mano altrimenti mi arrabbio"!!
"Ahi..ahi..che male…"la mano era diventata rosso fuoco…
e il peggio doveva ancora arrivare!!
Si va avanti così per un’oretta…entrambi esprimevamo rabbia
Io per non aver partecipato al caos…almeno accettavo la “punizione”,
Piriettu perché aveva preso il 2 di picche.
Tornando a casa ho dovuto nascondere la mano..
altrimenti i miei avrebbero capito…
e il loro commento sarebbe stato:
"te ne ha dati pochi…
il “resto” te lo diamo noi!!"
La legge del prof non ammetteva errori, anzi lo faceva per il nostro bene!!
Negli anni passati, quando tornavo al paese, vederlo mi evocava ancora rabbia…ormai mista a compassione.

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