Saluto augurale

Salute e felicità a chi passa di qua.

Sono le mie "fesserie", i miei pensieri, stravaganti e seri...ma veri. Ad un saluto, non starò muto;
chi passa e tace, lo stesso auguro pace.
Finché rime e pensieri escono volentieri in italiano e in dialetto, è segno che mi diletto.
Anche il texano vuole la sua parte, crede che è arte...parlerò anche di borsa, ma non di corsa.

Con il piacere per la scrittura... auguro a tutti buona lettura.

sabato 16 settembre 2023

Cola i cuotulaminni

 E' tanto tempo che ho in capa di fare questo post, parlare di questo personaggio, 

raccontare nu cuntariajiu.

                                                                 Cola i Cuotulaminni.




I diversamente giovani Dasaesi sanno perfettamente di chi parlo, 
per gli altri provo a descriverlo.

Uomo pio, religiosissimo, non mancava mai alle funzioni religiose. 

Non sapeva ne leggere e ne scrivere, era rimasto con l'animo bambino, buono fino all'inverosimile, viveva facendo servizi alle donne del paese, tipo portare le bombole del gas, fare la spesa a chi non poteva muoversi, in cambio di qualche spicciolo, qualche bicchiere di vino. A sera di solito era 'mbriaco... grande lavoratore.

Addigghi addigghi rapa, era il suo mantra, con saltello finale.

Lo si vedeva sempre in giro a fare qualche mestiere, quelli gravosi. 

Era sempre "armato" di decine di figurine raffiguranti santi e madonne in tutte le salse e di tutti i tempi e similari. Riconosceva perfettamente ogni figurina. Quando si provava a nasconderne qualcuna Lui sapeva esattamente chi era. Come facesse a riconoscerle, essendo tutte uguali di dimensione, rimane ancora una cosa incredibile. Si narravano tante storie sulla sua vita, alcune anche romanzate, se lo si chiedeva, Lui, non confermava ne smentiva...rispondeva con un sorriso.

La storia è questa...

Quando tornavo al paese,  lo salutavo sempre volentieri. 

Un giorno, ero seduto davanti al gradino di casa, assieme ai miei genitori, davanti a ruga, passa Lui, chiede se ci serviva qualcosa, no Cola, grazie. 

Si avvicina verso di me  chiedendomi di prendere una figurina dal mazzo,  dassami futtari, fu la mia risposta, stizzita. Lui insiste, io, pensando al gioco, gli rispondo male, perdonami Cola. Estrae una di queste figurine e me la porge, tenatilla (tienitela) mi dice. Stavo per strapparla, quando gli occhi guardano la figurina, all'apparenza come tutte le altre, solo che invece delle solite madonne e santi c'era un fiore, incuriosito  leggo il contenuto... Grazie amico, il tuo bene é una rosa bianca che si mostra in silenzio. Pablo Neruda. Una frase del poeta cileno Pablo Neruda. Ucciso dalla dittatura militare nel colpo di stato del '73, con la regia degli ameri-cani, e benedetta dalla chiesa.


Come era capitata fra le mani di questo personaggio e perché regalarla proprio a me, rimane un fatto che ancora non riesco a spiegarmi, non tutto si spiega, in questi casi si una il termine mistero.

l'ho messa in un quadro che il tempo ha sbiadito, la conservo gelosamente.

Ciao Cola  gigante buono.

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