Mi piace salutare
Cola i cuotulaminni
E' tanto tempo che ho in capa di fare questo post, parlare di questo personaggio,
raccontare nu cuntariajiu.
Cola i Cuotulaminni.
I diversamente giovani Dasaesi sanno perfettamente di chi parlo,
Uomo pio, religiosissimo, non mancava mai alle funzioni religiose.
Non sapeva ne leggere e ne scrivere, era rimasto con l'animo bambino, buono fino all'inverosimile, viveva facendo servizi alle donne del paese, tipo portare le bombole del gas, fare la spesa a chi non poteva muoversi, in cambio di qualche spicciolo, qualche bicchiere di vino. A sera di solito era 'mbriaco... grande lavoratore.
Addigghi addigghi rapa, era il suo mantra, con saltello finale.
Lo si vedeva sempre in giro a fare qualche mestiere, quelli gravosi.
Era sempre "armato" di decine di figurine raffiguranti santi e madonne in tutte le salse e di tutti i tempi e similari. Riconosceva perfettamente ogni figurina. Quando si provava a nasconderne qualcuna Lui sapeva esattamente chi era. Come facesse a riconoscerle, essendo tutte uguali di dimensione, rimane ancora una cosa incredibile. Si narravano tante storie sulla sua vita, alcune anche romanzate, se lo si chiedeva, Lui, non confermava ne smentiva...rispondeva con un sorriso.
La storia è questa...
Quando tornavo al paese, lo salutavo sempre volentieri.
Un giorno, ero seduto davanti al gradino di casa, assieme ai miei genitori, davanti a ruga, passa Lui, chiede se ci serviva qualcosa, no Cola, grazie.
Si avvicina verso di me chiedendomi di prendere una figurina dal mazzo, dassami futtari, fu la mia risposta, stizzita. Lui insiste, io, pensando al gioco, gli rispondo male, perdonami Cola. Estrae una di queste figurine e me la porge, tenatilla (tienitela) mi dice. Stavo per strapparla, quando gli occhi guardano la figurina, all'apparenza come tutte le altre, solo che invece delle solite madonne e santi c'era un fiore, incuriosito leggo il contenuto... Grazie amico, il tuo bene é una rosa bianca che si mostra in silenzio. Pablo Neruda. Una frase del poeta cileno Pablo Neruda. Ucciso dalla dittatura militare nel colpo di stato del '73, con la regia degli ameri-cani, e benedetta dalla chiesa.
Come era capitata fra le mani di questo personaggio e perché regalarla proprio a me, rimane un fatto che ancora non riesco a spiegarmi, non tutto si spiega, in questi casi si una il termine mistero.
l'ho messa in un quadro che il tempo ha sbiadito, la conservo gelosamente.
Ciao Cola gigante buono.
Parru cu Tia
TIA, parru cu TIA, Mistero da vita mia, vogghjiu u parru da malatia.
azz pure la rima. Cu su chjiu non sacciu, forse nu ciucciu, che tutti prendono a bastonate.
Dall'ospedale, dopo 3 rinvii per fare l'intervento, è arrivato anche il 4...rinviato al 20 luglio.
Nei tribunali 3 indizi fanno una prova, se dopo 3 rinvii, non capisci che sto matrimonio nun sa da fà.
si propriu nu ciucciu. Rispundi Tu.
Domani mattina vado dal responsabile in ospedale, il 20 non se ne parla, questo lo decido io. Finora avete rinviato voi...adesso rinvio io.
a fine settembre vediamo come sono messo, ne riparliamo.
La decisione è presa...la seduta è tolta.
Ti Leggo nel Pensiero - YouTube
Pensieri e parole
A cosa stai pensando...domanda di rito di Facebook.
Fatti i cazzi tua..l'ho già detto..penso e ripenso...allo sputar del cazzo...anche.
Cosa pensa uno che va sotto i ferri con i suoi piedi?
Parametri vitae, Amor Fati, bilancio.
Amore nei confronti del destino, tanto, gli ho dedicato un video...
Più che fortunato, mi sento protetto. Protetto da chi🤔
Invidio quelli che rispondono dal manto della madonna, Madonna immacolata, madonna vergine, madonna addolorata e avanti con altre madonne, sempre tristi...vero, ha perso un figlio, non si ride.
Ma, dice Troisi, il miracolo è proprio quello.🤣
Il matematico impertinente ha scritto un libro che già il titolo è
https://www.ebay.it/itm/394518106860?chn=ps&norover=1&mkevt=1&mkrid=724-128315-5854-1&mkcid=2&mkscid=101&itemid=394518106860&target
ha descritto il contesto storico di sta povera bimba.
Protetto da chi🤔
Protetto dalla massoneria🤔dalla mafia🤔 no...fuori pista.
Protetto si, non sapendo come si chiama, l'ho chiamato TIA.
E' l'entità che ognuno di noi si porta addosso, che ci accompagna x la vita con destinazione non vita.
Qualche mese fa mi è capitato un libro
https://www.lafeltrinelli.it/codice-dell-anima-carattere-vocazione-libro-james-hillman/e/9788845923630?gclid_Cj0KCQjwkqSlBhDaARIsAFJANkhe_iA00g9V1BEyywOuiBzR-JtrM-rK4Li172kwKbnLQsk114DuqUgaAsYCEALw_wcB&awaid=9507&gclid=Cj0KCQjwkqSlBhDaARIsAFJANkhe_iA00g9V1BEyywOuiBzR-JtrM-rK4Li172kwKbnLQsk114DuqUgaAsYCEALw_wcB
Parla dell'entità, storicizzandola. Io l'avevo trovata x i fatti miei, dopo un duro lavoro interiore, tirando fuori le budella. L'entità la sentiamo tutti, i cristiani si sono inventati l'angelo custode, altre religioni parlano di carma, genius x i latini, daimon, alla fine parlano tutti di una entità che abita dentro di noi. Anima x i #pretofili. Io mi sono permesso di parlagli, ho fatto anche il video, TIA. è il nostro destino, l'accompagnatore, il compagno ideale che guida, cerca la strada migliore, anche nelle peggiori condizioni. Io l'ho sentito in tantissime occasioni. Fin qui ha guidato alla grande.
Albero della vita
In quell’anno, viene alla luce Gregorio Capano, a 20 anni sposa Teresa Gualtieri nel 1820;
dalla loro unione nasce sicuramente Domenico Antonio, il quale sposa il 17 febbraio del 1855 Procopio Barbara.
Da qui la storia è più leggibile: generano 6 figli/e come da piantina, i due maschi, Vincenzo e Gregorio, li troviamo negli anni successivi rispettivamente a Vibo valentia e Dasà, emigrati?..
non credo visto che possedevano ‘u castanitu, segno di agiatezza...
e allora quale altra ragione li ha spinti a lasciare il loro paese?.. non ci è dato sapere.
Visto i geni che hanno tramandato, ho immaginato questa storia...
Otello Prefazio…a sua insaputa:-).. mi ha dato una mano.
Fratelli di GC:
Il cane
E’ dura la vita del latitante, sempre in campana, allerta, x gli svizzeri di passaggio, oberato da problemi economici, logistici, attento a chi si frequenta, dove si mette piede, mille precauzioni, 500 occhi ben aperti…insomma, il proverbiale detto, proprio una vita da cane.
La speranza è che possa finire presto, ma anche qui, come la galera, si sa quando comincia e mai se e quando finirà.
Avevo da poco trovato una nuova sistemazione, una camera in un palazzone anonimo di una grande borgata popolare, ideale per confondersi fra la gente comune.
Erano i primi tempi di quella nuova vita, ed ero in attesa dello svolgimento del processo di primo grado.
Prima di rientrare a casa facevo sempre dei lunghi giri , timoroso di essere seguito.
Quel giorno stavo percorrendo una stradina per me nuova, stavo facendo conoscenza con le strade del quartiere.
Come sempre, all’angolo mi fermo per vedere chi ho dietro…. nessuno per fortuna.
Era quasi mezzogiorno e in quella strada non c’era neanche un cane.
Svolto ancora l’angolo e dietro non c’è nessuno; nessuna persona, ma... dall’altra parte del marciapiede qualcosa che si muove c’è: un cane… bello, con portamento maestoso, successivamente ho saputo che era un collie, a me è venuto spontaneo pensare a Lassie, cane dei film, pulito, con il pelo lucido bianco, lavato da poco, ma non vedevo nessuna persona che portava a spasso quel bel cagnone.
Svolto ancora un altro angolo e ….il cane mi è dietro, a debita distanza, sicuramente sta andando a casa da solo, penso, visto che non c’era nessuno nei paraggi, d’altronde, quella è una razza di cane intelligente.
L’avranno mandato giù per fare i bisogni e ora sta rientrando.
Per distogliermi dalla attenzione di quel cane, attraverso uno stradone che era percorso a velocità sostenuta da molte macchine…qui sicuramente il cane non passa, non c’era neanche il semaforo!! Rimarrebbe sicuramente schiacciato. Dopo attraversato, mi fermo per vedere che succede e……
il cane attraversa la strada incurante delle macchine.
Boh! Ma cosa vado a pensare al cane! con tutti i guai che ho!!
Che mi frega, penso, e riprendo il mio cammino.
Faccio ancora una stradina, mi giro come da consuetudine e, almeno il cane non c’è più.
Che bello che era, penso, gli avrei fatto volentieri una carezza.
Ormai ero giunto nei pressi della casa, mancavano pochi isolati, quando dall’altra parte della strada i miei occhi vedono un cane bianco, bello, pulito……ma è IL CANE …ancora qui!? si sarà perso, o sta seguendo proprio me!!
Dove non arrivano gli sbirri, a trovarmi, ci riesce un cane.
Mi fermo per vedere la sua reazione e lui anche.
Non s’avvicina, mi tiene a debita distanza.
Ormai ero sotto il portone, cerco le chiavi e l’infilo nella serratura;
io abito qui.. dico a voce alta… tu che vuoi fare?
Come se avesse capito…. lentamente si avvicina e…. oplà…varca il portone…non mi sembrava vero che quel bel cagnone aveva scelto proprio me come padrone…io che non ho mai voluto padroni.
All’interno cera un cortiletto con 4 portoni, faccio ancora una verifica, salgo prima io e lui dietro.
Faccio velocemente le scale e finalmente siamo dentro casa.
Adesso che faccio!? Come si accudisce un cane? Facevo fatica a gestire me in quella situazione, figuriamoci a dover pensare anche al cane…ma questo dopo, adesso me lo accarezzo, lo coccolo...
lui capisce e ricambia scodinzolando.
Va bene, pensiamo al mangiare, cosa mangia un bel cane?
Mah, quello che faccio per me, vale anche per lui.
Mi metto ai fornelli e preparo un bel piatto di pasta, razioni abbondanti, avevo in frigo anche della carne, voilà, oggi si festeggia l’incontro col cane!! Il vino no, a te no, questo è solo per me.
I cani preferiscono l’acqua, avevo lì un’insalatiera che da quel giorno è diventata la scodella per lui.
Finito di pranzare, mi viene in mente che lui forse potrebbe avere bisogno di fare i suoi bisogni, quindi scendiamo e lo porto in un giardino li vicino.
Ero euforico per quel bellissimo cagnone, ma ancora non realizzavo bene cosa significava gestire un cane, meglio, in una situazione normale non ci sarebbero stati problemi insormontabili, ma io ero latitante, non potevo e non dovevo dimenticarlo.
Altro pensiero: e se qualcuno lo riconosce? Un bel cane come questo non può passare inosservato, c’era già delle persone che si avvicinavano per coccolarlo, tutti stupiti, complimentosi, ammirati dal portamento di Lassie, avevo deciso di dargli questo per nome.
Quel pomeriggio è volato via, fra giardini e lunghe passeggiate; la sera ancora a casa ma dove lo faccio dormire?
Già lo spazio era bonsai per noi…. lui, come se avesse capito, si accuccia a fianco del mio letto, come per dirmi…non preoccuparti mi sistemo qui.
L’indomani il primo pensiero fu il cane, pensavo che era stato un sogno, bello, ma un sogno……e invece lui era lì accucciato, tranquillo, ma allora è vero!! Esisti sul serio.
Quelle che seguirono furono giornate serene e gioiose, eravamo sempre assieme, senza collare, se aveva liberamente scelto di stare con me, perché dovevo incatenarlo?….quando e se decideva di andare, poteva farlo, era libero…almeno lui.
I problemi iniziano quando dovevo spostarmi con l’autobus, i cani non sono ammessi, non potevo lasciarlo da solo, ormai facevamo coppia fissa, con qualche litigio riuscivo comunque a portarlo.
Il problema serio fu quando la portinaia s’accorse della sua presenza, fino ad allora avevo cercato di tenerlo nascosto, uscivo ed entravo quando la portineria era chiusa, ma non poteva durare a lungo, i portinai, si sa, sono in assoluto quelli che si devono fare i cazzi di tutti...e sono pure pagati.
Fu il mio compagno di appartamento a darmi la brutta notizia.
Era lui l’intestatario, la portinaia gli aveva detto che i cani non potevano stare nell’appartamento, e lo invitava pertanto a provvedere.
Fu veramente una brutta notizia, non volevo abbandonarlo, solo l’idea di dovermi separare, mi piangeva il cuore, ma ero sempre un latitante, non potevo alzare la voce, dovevo stare nell’anonimato.
Conoscevo due ”bravi ragazzi” che vivevano assieme in una casa con giardino, eravamo amici oltre che compagni, gli propongo l’idea di trasferire Lassie da loro, sicuramente va a stare meglio, ho pensato. Non ho chiesto il parere a Lassie.
Da lì a qualche giorno organizzammo la trasferta nella nuova residenza, appena partito ho sentito un vuoto dentro, ma la vita deve continuare.
Appena riuscirono a portarlo via, mi nascosi per non piangere, mi ero affezionato troppo al mio Lassie, ma le circostanze purtroppo non consentivano la continuazione della convivenza.
Appena mi incontravo con questi amici, il primo pensiero era per Lassie, dicevano che stava bene.
Dopo qualche mese, mi arriva la terribile notizia: Lassie è morto.
Un tonfo al cuore mi colpisce, una sensazione di vuoto…. che tristezza quel giorno.
No, ho pensato io, non è morto, si è lasciato morire, è diverso.
Aveva scelto di vivere con me, non in una casa bella e con giardino, non erano i lussi che cercava, ma una persona che gli dava affetto e l’aveva trovata in me.
Ti ho deluso dolce Lassie, causa forza maggiore, le delusioni sono terribili da digerire, anche per un cane. Resti sempre nel mio cuore.